Pubblicazioni

 

Il complesso delle chiese di San Vito e Santa Lucia
a Treviso

antiga edizioni

ISBN 978-88-8435-049-7    -    DICEMBRE 2017

La pubblicazione presenta una serie di studi monografici che permettono una aggiornata conoscenza della storia, delle vicende costruttive, della decorazione pittorica e scultorea presente nelle due chiese. Una parte del libro è dedicata alle molte fasi di restauro iniziate nel 2008 fino al 2017.
Particolare cura è stata rivolta alle immagini fotografiche che illustrano ampiamente gli aspetti architettonici e le decorazioni pittoriche presenti nei due edifici. Due sezioni comprendono anche numerose immagini storiche. 

copertina libro

Presentazione di Claudio Strinati

Questo libro è una sorta di laboratorio di un possibile modello storiografico in cui l’indagine scende, in forma stratigrafica, a discernere i diversi livelli di un processo storico svoltosi in un determinato contesto urbano che è caratterizzato dalla persistenza di alcuni fattori e dalla trasformazione continua di altri.

Non si potrebbe immaginare un insieme come appunto è quello delle chiese di Santa Lucia e San Vito che, nelle sue alterne vicende rifletta con altrettanta pregnanza e altrettanto interesse alcuni degli argomenti individuabili come cruciali per quei luoghi e che ancora oggi sono al centro dell’attenzione della politica, dell’economia, della giurisprudenza e dell’arte. Le due chiese trevigiane di Santa Lucia e San Vito, infatti, sono inestricabilmente connesse da una storia comune concretamente e filologicamente riscontrabile già nella struttura fisica del sito. Incastrate l’ una nell’altra, potentemente collegate, a un certo punto dello loro storia, con le vicende del Monte di Pietà, sono il fulcro privilegiato di una ininterrotta storia di assistenza sociale, di pellegrinaggi, di aggregazioni civiche e religiose che di tempo in tempo contrastano e si integrano, che in definitiva costituiscono un autentico patrimonio per la città, ponendosi quale specchio della mutazione travagliata e sovente incerta dell’ ideologia e dei sistemi di controllo sociale, primo fra tutti quello delle carceri che hanno un ruolo di primo piano nella dinamica storica sottesa anche alle vicende della produzione artistica nei campi precipui della scultura e della pittura.

Una parte cospicua del libro, del resto, è dedicata alla documentazione, sia essa archivistica, si essa fotografica, sia essa riferita alle ricerche archeologiche e ai restauri succedutisi nel corso del tempo, riportando alla luce testimonianze scomparse, rispristinando situazioni compromesse, arricchendo le nostre conoscenze di sempre nuovi approfondimenti e sempre nuove deduzioni.

Certo in questa stratigrafia storica non è sempre facile distinguere i vari momenti e comprendere appieno ogni snodo di vicende secolari. Ma, in tal senso, la ricerca sul patrimonio artistico ha messo tanti punti fermi e ha messo in luce valori ragguardevoli come la sempre più precisa identificazione di una scuola pittorica locale, sul cadere del Trecento e fin forse ai primissimi del Quattrocento che raccoglieva la lezione del giottismo di Altichiero, qui molto influente, e della cultura padovana, per non parlare degli insigni relitti di una civiltà della scultura che ancora annovera opere di rilevante interesse

Questo lavoro scaturisce da un gruppo di studio, concorde e discorde insieme, come è ben riflesso nel libro ma proprio per questo portatore di una vitalità e una energia nella ricerca degne della più convinta considerazione.

Dall’ antico xenodochio di San Vito possiamo ripercorrere nelle dense pagine del libro la storia di un insediamento monastico che lotta per rivendicare la sua autonomia amministrativa ed elaborare strategie di operatività sul tessuto sociale che hanno ancora adesso non poco da insegnare agli studiosi di sociologia e di antropologia della cultura. Bellissima è la vicenda della chiesetta di Santa Maria delle Carceri che scompare con la distruzione delle carceri stesse alla metà del Trecento ma lascia una impronta indelebile sull’ evoluzione del complesso ecclesiastico.

Fondamentale, nel libro, è la vasta rassegna dell’evoluzione urbanistica e del senso progressivamente modificato ma mai annullato di questo nucleo di edifici, e bellissima è la storia delle riscoperte di insigni cicli di affreschi che sembravano irrimediabilmente perduti mentre erano soltanto coperti. E incantevole per lo storico ma anche per il semplice appassionato è la precisa ricostruzione filologica del tema della Madonna del paveio che in questo complesso è legata a un commovente, ancorchè alquanto indebolito, affresco staccato databile, con buona approssimazione, ai primissimi del Quattrocento, e a una solenne scultura tra le cose più belle dell’ intero complesso.

Un lavoro insomma, che veramente stimola la cognizione di una più precisa indagine su una civiltà che, come si è notato e come più volte è ribadito nel libro, trovò nel passaggio tra Trecento e Quattrocento una sua piena definizione dove le forze laiche e quelle confessionali si travasano le une nelle altre, per conseguire una sempre maggiore solidità e consapevolezza del loro essere. Ne promana un capitolo rilevantissimo di un cristianesimo già vissuto come autentica e fervida forma di previdenza sociale da un lato, e audace e sofferta integrazione culturale e morale dall’ altro.

Incoronazione della Vergine, restauro e riscoperta 

 Il dipinto di Antonio Zanchi nella chiesa di San Vito

Autori: GABRIELLA DELFINI, MARIA SOLE CRESPI, FLAVIA CABRIO

Foto: Mara Zanato, Alberto Zanaboni

Formato: 16×23,5 cm, 48 pagine, Prezzo: € 12,00 ISBN: 978-88-96392-06-5 – ottobre 2010

Compiano Editore s.r.l.

              clip_image001

La bellissima tela di Antonio Zanchi “Incoronazione della Vergine” è uno dei dipinti più importanti conservati a Treviso,nella chiesa di San Vito. Il grande ovale viene presentato a coloro che desiderano conoscere la sua storia, la sua iconografi a ed il recente restauro, illustrato con numerose foto a colori. Un libro che, per il suo contenuto, è un utile riferimento sia per la metodologia del restauro che per la conoscenza dell’opera di Antonio Zanchi, uno dei pittori più interessanti della fi ne del Seicento

   

      copertina opuscolo più piccola

L’ARTE NELLE CHIESE DI TREVISO

SANTA LUCIA E SAN VITO

IN TREVISO

Autore: MARIA SOLE CRESPI

La guida, che si intende mettere a Vostra disposizione, rende più familiare e fruibile l’importante “monumento di fede e arte” delle Chiese di San Vito e Santa Lucia. Dopo l’introduzione storica, la guida è articolata in modo immediato e agevole: seguendo la progressione numerica, segnata nella pianta, si possano conoscere le principali opere di indiscusso valore, conservate nel complesso monumentale.

Stampata in collaborazione con la PROVINCIA DI TREVISO.

Editore Antiga.