Storia delle chiese


Ricostruzione grafica delle varie fasi costruttive di
Michele Potocnik

Tante pagine di storia,

di arte, di civiltà

sono scritte in questo

Complesso Monumentale

comprendente le chiese di San Vito, Santa Maria delle carceri, Santa Lucia. Il luogo si è sviluppato nei secoli attraverso una serie di interventi architettonici culminanti con la costruzione del Palazzo Pubblico, poi sede del Monte di Pietà, e alla fine del Cinquecento, con la sopraelevazione della chiesa di San Vito. Le memorie si addensano nella penombra della navata di Santa Lucia, una delle più affascinanti chiese di Treviso, fondata per volere della Repubblica di Venezia.

oratorio altomedioevaleclip_image002[5] Oratorio di San Vito

La chiesa di San Vito è una delle più antiche testimonianze monumentali di Treviso. Un documento del 981 attesta l’esistenza di uno Xenodochio (Ospedale) di San Vito, per i poveri e i pellegrini, con annesso un oratorio dedicato al Santo martire; il testo precisa che gli edifici si trovavano nelle immediate vicinanze del “foro”, quindi nei pressi dell’attuale Piazza dei Signori.

prima chiesa romanicaclip_image002[4]seconda chiesa san vito Chiesa di San Vito

La chiesa di San Vito ebbe due fasi di edificazione nell’epoca medioevale.

La prima chiesa romanica è documentata nella Bolla pontificia di Lucio III, datata 1184. La struttura architettonica ad una navata conglobava l’antico Xenodochio. Al di sopra dell’oratorio venne costruito il campanile. Le dimensioni dell’edificio erano molto ridotte, e l’accesso avveniva attraverso un porticato. 

 

 

 

 

La seconda chiesa di san Vito venne costruita ampliando e allungando l’edificio precedente, intorno ai primi decenni del XIII secolo. L’impianto, tipico delle chiese tardo romaniche a tre navate con tetto a capanna, è ancora leggibile nonostante le trasformazioni grazie ai resti dell’antica struttura, visibili in Santa Lucia. La parete absidale culmina nel frontone in cotto decorato da una croce patente che compare nel soprastante corridoio del Monte di Pietà.

san vito   s maria delle carceri

Chiesa di Santa Maria delle carceri

A ridosso delle absidi di San Vito, nei primi decenni del Trecento venne costruito un piccolo edificio ad uso carcerario, per le donne e per le persone civili. Questo luogo venne distrutto da un incendio il 4 settembre 1354, come attestano i documenti.

Nel 1355, per volontà del podestà Lorenzo Celsi, nel luogo del distrutto carcere sorse la chiesetta di Santa Maria delle carceri, che assunse il ruolo di cappella per i carcerati. Il suo diacono aveva l’obbligo di fare la questua per raccogliere gli oboli al fine di sostentare i carcerati.

Di fronte a questa chiesetta, il Comune di Treviso acquistò delle costruzioni per adattarle a nuovo carcere.

santa luciaclip_image002[14] Palazzo Pubblico e chiesa di Santa Lucia

Alla fine del Trecento venne costruito un nuovo Palazzo Pubblico a ridosso della parete absidale della chiesa di San Vito conglobando la chiesetta di Santa Maria delle carceri. Al primo piano dell’imponente costruzione si trovava la sala per le riunioni del Consiglio della comunità mentre al piano inferiore l’unico vano era diviso in tre navate irregolari, quella centrale più stretta delle laterali, con quattro campate coperte da volte a crociera.

Come grande segno della benevolenza divina questo spazio venne consacrato in onore di Santa Lucia, il 13 dicembre 1389, in perenne memoria del giorno in cui il governo della Repubblica di Venezia si insediò nella città di Treviso.

stemma monte di pietà clip_image002[12] Monte di Pietà

I locali, sopra la chiesa di Santa Lucia, appartenenti al Comune vennero ceduti al Monte di Pietà nel 1498, per le accresciute esigenze operative dell’istituto. Nella facciata che dà sulla Piazza del Monte di Pietà, le finestre gotiche della chiesa di Santa Lucia si aprono nell’angolo destro dell’ampia parete dell’edificio.

 

clip_image002[22]monte di pietà

Chiesa di San Vito e ampliamento del Monte di Pietà 

Nel 1561 viene concesso un ulteriore ampliamento del Monte di Pietà sopra la chiesa di San Vito, in cambio di una adeguata ristrutturazione dell’edificio religioso. Tale rinnovamento architettonico diede al complesso la conformazione attuale. Per ricavare maggiore ampiezza nei due piani di sopraelevazione venne innalzato un profondo porticato sorretto da agili colonne nel lato prospiciente la piazza di San Vito. L’interno dell’omonima chiesa fu trasformato secondo lo stile cinquecentesco in un’aula suddivisa in tre navate di uguale altezza con soffitto a volta. Anche l’antico campanile romanico venne rialzato per permettere la sua visibilità dalla piazza.

  Testo di Maria Sole Crespi, foto dell’archivio delle chiese e di Mara Zanato
Maggiori approfondimenti nel testo: Il complesso delle chiese di San Vito e Santa Lucia a Treviso, edito da Antiga Edizioni