Arte in San Vito

 

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Dalla penombra della chiesa di Santa Lucia si entra, attraverso un porta sita nell’abside destra, nella luminosa e ampia chiesa di San Vito.

Lo sguardo percorre le navate in profondità fino alla controfacciata ove domina la cantoria con il prezioso organo di Domenico Malvestio.

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Piantina: a sinistra la chiesa di Santa Lucia, a destra la chiesa di San Vito

La cinquecentesca chiesa di San Vito è suddivisa in tre navate di uguale altezza, da colonne doriche che sostengono arcate a tutto sesto di diverso passo. Il soffitto è a volta, sia nella navata centrale che in quelle laterali. La navata centrale si conclude nel presbiterio rialzato e separato da una balaustra marmorea con ricco cancello in ferro.

   

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 Cappella del Redentore

L’antica abside destra, detta Cappella del Redentore, è decorata con affreschi risalenti alla fine del XII secolo, attribuiti ad Ognibene da Treviso. Cristo si erge circondato dagli apostoli  e al centro della volta spicca l’agnello pasquale.

 

 Altare maggiore

 

L’altare maggiore è arricchito da un dipinto della seconda metà del Cinquecento attribuito a Marco Vecellio, nipote del famoso Tiziano. La pala rappresenta i Santi Vito, al centro, Modesto e Crescenzia. Il Santo ha lo sguardo rivolto verso la Vergine che siede su vaporose nuvole dalle quali si sporgono paffuti angioletti recanti le corone del martirio.

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Tabernacolo

Nel pilastro a sinistra è murato l’antico tabernacolo a muro, datato 1363. La pregevole opera d’arte veneziana  è ornata da busti di Santi con in basso i due donatori inginocchiati.

 

Altare del Crocifisso

 

L’altare del Crocifisso era affidato all’omonima Confraternita che alla fine del Cinquecento commissionò l’attuale Crocefisso a Francesco  Terilli, scultore d’origine feltrina.

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Incoronazione della Vergine   

Nel grande ovale dell’Incoronazione della Vergine sito nel soffitto della navata centrale, la moltitudine di angeli sospinge le nuvole, in modo da sottolineare il moto ascensionale di Maria Vergine verso la Trinità. La cerimonia è concelebrata da Cristo e dal Padre eterno che recano le insegne del potere universale: lo scettro nelle mani del Figlio e il globo sorretto da un angelo al fianco del Padre. La colomba dello Spirito Santo vola nel cielo luminoso al di sopra della semplice corona congiuntamente imposta sulla testa di Maria. Il grande dipinto è opera  di Antonio Zanchi, insigne artista del XVII secolo.

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Testo di Maria Sole Crespi; foto dell’archivio della chiesa o di Mara Zanato